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Lo storico dell'arte Stefano Zuffi ci accompagna in un affascinante viaggio attraverso 4000 anni di capolavori d'arte in cui compare l'immagine del gatto. Animale magico e misterioso, spesso indolente ma pronto a scatti e balzi da predatore, inafferrabile nei suoi percorsi e nella psicologia, alternativamente legato alla quiete familiare o all'impulso demoniaco e stregonesco, il gatto attraversa la storia della cultura e dell'arte lasciando segni precisi, di grandissima suggestione. Questo volume individua e segnala la presenza del gatto nelle arti figurative dalle civiltà antiche fino al XX secolo: solo in alcuni casi il felino è l'assoluto protagonista, ma la sua comparsa è sempre un segnale importante, carico di valenze simboliche o di implicazioni narrative. Una formula editoriale e grafica accattivante mette in evidenza il dettaglio ravvicinato del gatto, e ne svela le doti di protagonista silenzioso ma determinante nelle sculture e nei dipinti, fra cui anche alcuni celebri capolavori. Si scoprirà così che pochi artisti hanno saputo resistere al fascino di questo animale snodato ed elegante, agilissimo ma pronto a cadere in sonni profondi, capace di una sovrana indifferenza eppure sempre vigile, familiare a tutti ma insieme affascinante nel suo beato isolamento. Tra i pittori più sensibili alle movenze feline ricordiamo fra gli altri Leonardo, Giulio Romano, Barocci, Veronese, Rembrandt, Lotto, Hals, Chardin, Boucher, Hogarth, Goya, Renoir, Gauguin, Bonnard, Marc, Picasso, Warhol, Balthus e Hockney. Il volume prevede introduzioni generali di inquadramento e numerose "letture" di immagini, per evidenziare il ruolo del gatto all'interno di dipinti come ritratti, scene sacre, composizioni storiche, e così via.